Alessandro Cialdella

Osteopata

Dimmi come ti siedi ti dirò come stai

Dimmi come ti siedi ti dirò come stai

Il nostro corpo è stato progettato per rimanere in stazione eretta o meglio. La nostra colonna vertebrale si è infatti strutturata per stare in piedi in stazione eretta vincendo la forza di gravità in maniera economica e senza rischi; perciò la posizione seduta è certamente la più economica per studiare, per lavorare o per il tempo libero e per tutte le volte che è richiesto stare fermi per lungo tempo.

È noto che stare seduti per lungo tempo sovraccarica la colonna di più della posizione eretta: ci sono una serie di studi che dimostrano che nei paesi industrializzati l’incidenza di problematiche alla colonna (lombalgia, sciatalgia, cervicalgia, cefalea miotensiva etc.) vanno dal 75% al 90% contro il 7-18% dei paesi non industrializzati. Questo è dovuto alla sedentarietà e, aggiungerei soprattutto, al sedersi  in maniera non ergonomica. Il carico sui dischi intervertebrali da seduti è almeno il 40% in più rispetto alla stazione eretta (Anderson G.B.J. 1980 “The load on the lumbar spine in setting postures. In: D.J. Oborne and J.A. Levis (Eds.) Human Factors in Transport Research New York: Academic Press).

Per poter sopperire a tale situazione è indispensabile applicare alcuni accorgimenti, come per esempio utilizzare sedie ergonomiche qualora non fosse possibile posizionarsi correttamente sulla sedia. Normalmente ci si siede su una parte del nostro corpo che, per la sua funzione, appunto sedersi, viene chiamata “sedere”. Stiamo parlando di una parte del nostro corpo molto importante, il bacino, composto da tre ossa fondamentali: due ossa iliache e il sacro, alle prime due si inseriscono le gambe (femori) mentre sull’osso sacro poggia la colonna lombare con tutto cioè che grava su di essa. Si comprende facilmente che il bacino è un importante snodo di forze del nostro corpo. In particolare, quando siamo in piedi, la forza che giunge dal suolo arriva alle ossa iliache lasciando l’osso sacro libero da ogni carico, mentre la colonna lombare è libera di assumere, se non ci sono altre problematiche, la posizione corretta in lordosi lombare. Così facendo, il carico del peso del tronco grava correttamente sui dischi intervertebrali.

Rimanendo seduti a lungo accadono sostanzialmente due cose: in primis si accorciano i muscoli posteriori della coscia che modificano la biomeccanica del bacino e poi si perde la normale lordosi lombare (curva fisiologica della colonna lombare a concavità posteriore). Questo accade soprattutto perché ci si siede in maniera scorretta, portando il bacino a scivolare in avanti.

A questo punto è giusto porsi una domanda: quale parte del sedere e quale equivalente anatomico dovrebbe essere utilizzato per sedersi?

Dovremmo poggiare una parte del nostro bacino chiamata “ischio”, che è proprio la parte  preposta a sopportare il carico e a trasmettere correttamente le forze. Così facendo si ha:

  • lo scarico dell’osso sacro;
  • la colonna lombare libera di assumere la giusta curva lordotica;
  • i giusti rapporti di spazio nell’addome per i visceri;
  • la liberazione del diaframma permettendo una giusta dinamica durante il respiro.

Quindi, per sedersi correttamente è indispensabile utilizzare qualche accorgimento sempre che le strutture anatomiche lo permettano. Innanzitutto sedersi sugli ischi se si sta seduti su una sedia normale, o ricorrere ad una delle vere “sedie ergonomiche” in commercio per facilitare tale posizionamento corretto del bacino e ridurre i rischi di una seduta scorretta prolungata.

Da domani, anzi da oggi, quindi, non sprofondate più sulla vostra sedia o sul vostro divano, ma state seduti sul bordo della sedia: fate questo esercizio per imparare a stare seduti correttamente. Per una esecuzione perfetta propongo inoltre di fare una manovra, o meglio, un posizionamento facilitato che consiste nel prendere le natiche con le mani, una alla volta, e posizionarle in dietro come a tirarle verso lo schienale della sedia. Laddove tale operazione risultasse difficile o vi sentiste bloccati, e quindi impossibilitati ad assumerla, consiglio una valutazione posturale e una analisi biomeccanica del bacino.

 

Contatti
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